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Formazione dell’Obiettivo

Come deve essere l’obiettivo?  Tutti insieme: SMART !!!   😜

Però è vero l’acronimo, ci prende:

“S”: Specifico, nel senso che se mi do un obiettivo troppo generale, non so nemmeno verso dove dirigere l’attenzione. L’obiettivo deve essere abbastanza specifico che una volta formulato, mi deve quasi suggerire la strategia per raggiungerlo.

“M”: Misurabile. Anche questo è importante: se non posso misurare numericamente l’obiettivo che mi pongo, non saprò mai quando sono andato oltre o quanto lontano dal raggiungerlo (il che non è un aiuto per raggiungerlo…).

“A”: Accettato, nel senso riconosciuto, condiviso. Se l’obiettivo non è accettato da una delle due parti (azienda e venditore), non ha molto senso nemmeno porlo.

“R”: Raggiungibile, realistico. In un senso e nell’altro: non deve essere irraggiungibile, ma nemmeno troppo facile (soprattutto se ce lo poniamo da soli). Infatti, l’obiettivo è prima di tutto una sfida a noi stessi: che senso ha porsi sfide troppo facili?

“T”: Tempificato, anche qui il fatto che settimanalmente, quotidianamente, mensilmente… posso valutare il mio avanzamento sull’obiettivo, è fondamentale, altrimenti non riuscirò ad accorgermi di eventuali ritardi e non potrò correre ai ripari.

Però, oltre alle indicazioni dell’acronimo voglio aggiunger poche cose che ritengo fondamentali:

  1. Deve essere espresso in positivo: non neghiamo il contrario di quello che vogliamo perché l’inconscio non è in grado di processare la negazione e ogni volta che mi dico “Non voglio diventare un perdente”, al mio inconscio do proprio l’indicazione contraria.

Riuscirò invece ad avere il massimo supporto dal mio inconscio quando mi dico: “Voglio essere un vincente”! Io e lui (conscio e inconscio) avanzeremo – ognuno per le sue spettanze – verso un obiettivo chiaro, remando entrambe nella stessa direzione.

  1. Deve essere ecologico: in questo caso per ambiente intendiamo anche tutti quelli che ci sono attorno. Se il raggiungimento del nostro obiettivo comporta un danno, il calpestamento di altri, probabilmente alla fine ne pagherò un prezzo. “Alla fine” può essere fra tanto… ma alla fine arriva…
  2. Io devo essere l’unico responsabile per il raggiungimento: se mi pongo un obiettivo che però non dipende solo da me, come faccio a dire che se darò il massimo lo raggiungerò?
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